TERRITORI
L’occupazione germanica dell’area alto-adriatica dell’Italia diede vita alla Operationszone ‘Adriatisches Küstenland’, Zona di Operazione ‘Litorale Adriatico’ (OZAK), dove la sospensione della sovranità italica cedette il posto ad un’amministrazione civile tedesca, direttamente dipendente da Hitler. Come in altre regioni europee formalmente o concretamente annesse al Reich, il suo controllo fu assegnato…
Nonostante l’Ufficio del lavoro dell’Alto Commissario Germanico avesse incrementato l’attività d’ingaggio di manodopera da inviare nel Reich, svolta dagli Uffici Provinciali di Collocamento, la risposta dei lavoratori deluse le aspettative. Il Supremo Commissario, pur continuando a sostenere che il reclutamento doveva avvenire su base volontaria, costrinse ad andare nel Reich…
Fra settembre e dicembre 1943 vi fu un invio cospicuo di braccia verso mete rurali dell’Assia e verso le fabbriche della Turingia, della Renania, della Westfalia, della Bassa Sassonia e alla volta delle officine aeronautiche della Pomerania. Alcuni lavoratori finirono nei Paesi occupati dalla Germania: operai specializzati dei cantieri navali…
L’Abruzzo e il Lazio durante l’occupazione tedesca facevano parte della cosiddetta “Fascia di Roma” e le province di queste due regioni, trovandosi nell’immediata retrovia del fronte, dipendevano direttamente dai locali Comandi di corpo d’armata. La maggior parte della manodopera fu utilizzata per la costruzione della linea Gustav-Bernhardt e per altre…
La Calabria, assieme a Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, è tra le regioni d’Italia che non hanno conosciuto o conosciuto solo in parte e per brevissimo tempo l’occupazione tedesca ed il successivo strutturarsi della Repubblica sociale italiana. E questo, con l’eccezione della Campania, la cui parte settentrionale è stata…
All’alba del 23 settembre 1943 la Wehrmacht dava avvio in Campania a quello che potrebbe essere considerato come il primo ma anche più ampio rastrellamento di civili dell’intero arco di occupazione. Nel volgere di pochi giorni, secondo le fonti tedesche, furono quasi 20.000 gli uomini catturati nel territorio di quella…
Il reclutamento di manodopera per la Germania dall’area emiliana nel corso del biennio 1943-1945 avvenne in forme sensibilmente diverse l’una dall’altra. Nella provincia di Modena, dove i patti bilaterali siglati tra Italia e Germania avevano reso, nei cinque anni precedenti, il trasferimento di singoli lavoratori o famiglie contadine oltr’Alpe un’esperienza…
In Liguria, regione caratterizzata da una economia industriale e da una campagna povera, furono adottate con intensità variabile nel tempo e da luogo a luogo TUTTE le pratiche introdotte dall’occupante e dalla RSI per drenare manodopera per il Reich: incoraggiamento all’arruolamento volontario cessione diretta di aliquote di forza lavoro da…
Regione italiana più importante sotto il profilo socio economico, la Lombardia nell’ultima rilevazione statistica prebellica contava una popolazione attiva addetta alla produzione industriale superiore al milione di unità. Oltre a questa forte connotazione industriale la regione vantava inoltre una florida produzione agricola, specie nella zona irrigua della bassa padana, nonché…
Essendo il territorio delle Marche direttamente esposto alle operazioni di guerra, l’interesse del gruppo di armate tedesco per l’Italia meridionale si concentrò sull’impiego di ausiliari e manodopera per i lavori di fortificazione e le opere di evacuazione, in particolare quelli riguardanti la costruzione della Linea Gotica. Questo dato può in…
L’occupazione germanica dell’area alto-adriatica dell’Italia diede vita alla Operationszone‘Adriatisches Küstenland‘, Zona di Operazione ‘Litorale Adriatico’ (OZAK), dove la sospensione della sovranità italica cedette il posto ad un’amministrazione civile tedesca, direttamente dipendente da Hitler. Come in altre regioni europee formalmente o concretamente annesse al Reich, il suo controllo fu assegnato al…
A seguito dell’Ordinanza promulgata da Hitler il 10 settembre 1943 che divideva l’Italia in «zone d’operazioni e restante territorio occupato», le province di Trento, Bolzano e Belluno, cui vennero sottratti e aggregati a Bolzano i Comuni di Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia, entrarono a…
Fin dal novembre del 1943, a Padova comparvero ripetutamente sui quotidiani locali avvisi per l’arruolamento volontario di lavoratori italiani per il Reich e sui muri furono affissi manifesti dai colori vistosi che riportavano i grandi vantaggi offerti a chi avesse accettato di andare a lavorare in Germania: alte paghe, ottimo…
Anche i detenuti nelle prigioni della RSI, ristretti nei penitenziari come nelle carceri giudiziarie, per reati comuni e per reati politici, furono oggetto di un massiccio reclutamento per essere inviati al lavoro nel Reich. Un primo accordo tra il ministero della Giustizia di Salò e il relatore tedesco per la…
Dopo un maldestro tentativo di trasferire interi nuclei famigliari nelle terre del Reich per lavori agricoli, il prefetto Federico Menna, il 19 febbraio 1944, inviò a tutti i podestà e commissari prefettizi della provincia di Rovigo l’ordine di trasmettere entro il 10 marzo gli elenchi di coloro che potevano essere…
A partire dall’8 settembre e per un’intera settimana le truppe tedesche si ritirarono dalla Sardegna con i reparti meccanizzati della 90ª Panzergrenadier Division, come concordato con il generale Antonio Basso per una indolore evacuazione dall’isola. Non vi furono dunque i tragici e numerosi episodi che insanguinarono la penisola per oltre…
La Sicilia, come del resto larga parte del Sud, con l’unica eccezione della provincia di Bari, ha conosciuto le partenze emigratorie «volontarie» per il Reich solo a partire dal 1940.Nei primi ingaggi per l’impiego in agricoltura, infatti, i tedeschi richiedevano manodopera esperta nelle coltivazioni della barbabietola e delle patate.Solo più…
Il Torinese, come tutto il triangolo industriale, ha avuto enorme rilevanza nel reclutamento di manodopera per la Germania, sia prima, sia dopo l’8 settembre 1943.Successivamente all’armistizio e all’occupazione, il Piemonte fu la quarta regione d’Italia per consistenza numerica di inoltrati nel Reich: dalla sola provincia di Torino partirono oltre 7.000…
Anche in Toscana le operazioni volte all’arruolamento di manodopera iniziarono poco dopo l’arrivo degli occupanti. Le autorità tedesche e italiane si mossero su più piani: si tentò innanzitutto di reclutare lavoratrici e lavoratori volontari attraverso un’intensa campagna propagandistica, che prevedeva da una parte la mobilitazione delle organizzazioni sindacali e dall’altra…
A capo dell’Ozav viene posto un commissario supremo, il Gauleiter del Tirolo Franz Hofer. Fin dall’inizio la politica nazista su quest’area aveva previsto la futura annessione del Sudtirolo alla Germania e la «tedeschizzazione» dell’Alto Adige. In questo contesto il Sudtirolo divenne, soprattutto nel corso del 1944, un territorio dove vennero…
Nei primi anni Quaranta Treviso era una provincia a spiccata vocazione agricola: più del 60% della popolazione attiva era impegnata in questo settore. Il trevigiano era stato una delle aree maggiormente coinvolte nel flusso migratorio di manodopera verso la Germania avviato dal 1938, in seguito agli accordi economici fra i…
Gli occupanti tedeschi, nella non priva di tensioni collaborazione con il Capo della Provincia salodiano Armando Rocchi, effettuarono nelle zone dove operavano brigate partigiane, congiuntamente ad eccidi, attacchi, fucilazioni, anche rastrellamenti per il lavoro coatto in Germania. I casi singoli di spedizione di lavoratori coatti riguarderanno maggiormente i territori rurali…
Il Veneto, occupato dalle truppe germaniche a partire dal 10 settembre 1943, fu subito considerato prezioso serbatoio di manodopera da impiegarsi nei territori del Reich e più tardi, a fronte di una eventuale avanzata degli Alleati, nella costruzione di opere di difesa in loco. Nonostante i ripetuti bandi e le…
Gli accordi italo-tedeschi del 1937-38 circa l’invio in Germania di lavoratori italiani offrirono uno sbocco alla grave situazione occupazionale a Venezia e in provincia così che nel 1940 gli operai dell’industria presenti nel Reich erano già 2000. Il 12 settembre 1943 Venezia e il Veneziano furono occupati senza colpo ferire…
Nel Vicentino, a partire da metà febbraio del 1944, le cartoline precetto per il lavoro in Germania erano state inviate a operai e operaie, suscitando un profondo malcontento. La situazione precipitava con la chiamata per la visita medica tanto che iniziarono a scioperare in successione le aziende dei poli industriali…